Miscellanea

Chiodi, quali le tipologie esistenti

Chiodi, quali le tipologie esistenti

Gli amanti del "fai da te" e del bricolage o i professionisti ne usano di diverse dimensioni e generi, per poter fare vari tipi di lavori, infatti i chiodi rappresentano tra gli elementi più utilizzati sia in casa che nelle attività professionali. Si possono trovare anche abbastanza facilmente, basta infatti recarsi in qualsiasi ferramenta a Roma o in altre località, come Tecnoferr nella Capitale, per trovare il genere giusto per il lavoro o attività da svolgere.

Questi elementi, dalle dimensioni e materiali più diversi, possono servire per tantissime cose: dal sostenere un quadro da sistemare su una parete di casa fino al fissare un piano di una biblioteca in legno costruita artigianalmente. Sono tanti quindi gli usi dei chiodi, così come sono tante le tipologie di cui se ne possono trovare. Cerchiamo di capire quali e quanti tipi ne esistono sul mercato e a cosa possono essere destinati.

Come è costituito un chiodo

Questi sono realizzati generalmente sia in materiali metallici, come acciaio, ferro od ottone, e sia anche in legno, definiti cavicchi, per particolari usi. Un chiodo è, in pratica, composto da un piccolo cilindro di lunghezza variabile ed alle cui estremità si trovano una punta ed una testa. Queste ultime possono variare, a livello di dimensioni e forma, in base al genere d'utilizzo a cui sono destinate ed ai materiali su cui si devono innestare.

Chiodi per l'utilizzo sul legno

Sono quelli utilizzati da falegnami o artigiani che lavorano con questo tipo di materiale, per mobili o altri arredi. Generalmente ve ne sono in acciaio, dalla testa tonda e particolarmente resistenti, adatti ai legni soprattutto duri, tuttavia risultano visibili. Per ovviare a questo problema, è possibile utilizzare quelli cosiddetti "a testa persa", di piccole dimensioni e con testa conica, che si incastrano perfettamente nel materiale, risultando invisibili appunto.

I chiodi da carpentiere, invece, sono quelli con una testa ampia e piatta, che si inseriscono e estraggono con notevole facilità, tuttavia non sono particolarmente robusti. Essi sono realizzati in ferro, anche zincato ed adatto per l'uso in ambienti esterni e che non si arrugginiscono. Esistono sul mercato anche le cosiddette bullette o borchie, dalla forma assai varia e sono destinate a fissare tessuti o drappi su arredi o mobili di diverso genere.

Chiodi per utilizzi vari, dalle pareti al metallo

Se si ha necessità di effettuare inchiodature possenti su muri o pareti, si utilizzano di solito i ramponi, in acciaio e con sagoma asimmetrica e dalla testa ad uncino. Se invece si deve fissare semplicemente un quadro o per vari tipi di lavori leggeri casalinghi, bastano i cosiddetti chiodini, in ottone o ferro. Per quegli oggetti da apporre ad una parete e che risultano invece pesanti, è preferibile l'uso dei chiodi in acciaio, di cui abbiamo già parlato in precedenza.

Per il metallo o per fissare strutture in questo materiale, oltre a quelli tradizionali, si tendono ad utilizzare alcuni chiodi particolari, come ad esempio i ribattini ed i rivetti. Se ne possono trovare in alluminio, inox o anche rame e dalle svariate forme, con sagome larghe o strette e più o meno svasate, sempre in base al tipo di uso finale.